Vai al contenuto principale
Rappresentazione visiva dell'articolo: Gas e Russia, l’Unione Europea vara il piano di emergenza

Gas e Russia, l’Unione Europea vara il piano di emergenza

Adriano Loponte

04 agosto 2022

In questi giorni i prezzi di gas e petrolio riprendono a correre, con un nuovo braccio di ferro tra Europa e Russia sulle forniture. Ormai è evidente che Vladimir Putin, dopo avere invaso l’Ucraina a fine febbraio, ora usa anche le fonti energetiche russe come arma di ricatto verso l’Unione Europea che aiuta il popolo ucraino.

E ieri il piano d'emergenza Ue sul gas è stato approvato in Consiglio Affari Energia, con la sola opposizione dell'Ungheria (ma per l'approvazione del pacchetto era richiesta la maggioranza qualificata, quindi il voto contrario di Budapest è stato ininfluente). Poco prima, la commissaria europea all'Energia, Kadri Simson, aveva detto chiaramente: “sappiamo che non c'è alcun motivo tecnico che giustifichi la decisione di Gazprom di ridurre i flussi di gas attraverso il Nord Stream 1, è un passo motivato politicamente e dobbiamo essere pronti”.

Intanto il prezzo del gas fa registrare un balzo in Europa, con i timori per un’eventuale decisione della Russia di mantenere i flussi al minimo. Ad Amsterdam il prezzo è balzato a 200,40 euro al megawattora, per poi ripiegare a 199 euro, con un aumento del 12%, ai livelli di inizio marzo scorso.

 

Per quanto riguarda l’Italia, il riempimento degli Stock di gas “ha superato il 70%, stiamo andando verso il 71%, quindi direi che stiamo bene”, ha sottolineato il ministro per la Transizione Ecologica, Roberto Cingolani: “entro l'inizio dell'inverno saremo quasi indipendenti dalle forniture russe, ed entro l'anno prossimo la situazione sarà piuttosto sicura, senza grandi dipendenze dalla Russia. Anzi, senza alcuna dipendenza dalla Russia”.
Con i numeri e le regole stabilite a livello Ue, “noi dovremmo risparmiare circa il 7% rispetto alla media ponderata annuale degli ultimi cinque anni”, ha spiegato ancora Cingolani: “quando abbiamo fatto il piano di differenziazione del gas spostando i 30 miliardi di metri cubi russi su altri fornitori abbiamo già previsto un risparmio che è uguale o superiore a questo numero. Le nostre azioni sono già compatibili con questo piano, per cui ci riteniamo soddisfatti”.

 

Si tratta di correre ai ripari prima dell’inverno, dopo che nei giorni scorsi il colosso energetico russo Gazprom ha annunciato una nuova riduzione dei flussi di gas russo alla Germania attraverso il gasdotto Nord Stream 1. L’azienda russa del gas ha annunciato che ridurrà al 20%, rispetto al totale precedente, le forniture per lavori di manutenzione a un'altra turbina. 

Il flusso attraverso il gasdotto che corre dalla Russia alla Germania sotto il Mar Baltico scenderà così a 33 milioni di metri cubi al giorno. Il Nord Stream 1 ha una capacità giornaliera di circa 167 milioni di metri cubi. A giugno, il colosso energetico statale russo aveva già ridotto quel volume a soli 67 milioni di metri cubi al giorno. Insomma, la Russia a Est bombarda l’Ucraina e a Ovest chiude il rubinetto del gas, e l’Europa deve dimostrare di essere un colosso politico unitario in grado di affrontare e vincere queste sfide e queste minacce.

 

 

 

 

 

Powered by

Logo Promobulls
Area riservata