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Rappresentazione visiva dell'articolo: Kosovo: via le barricate, ma nel Paese resta l’alta tensione interetnica con i serbi

Kosovo: via le barricate, ma nel Paese resta l’alta tensione interetnica con i serbi

Adriano Loponte

07 gennaio 2023

Nel Nord del Kosovo – dove risiedono oltre la metà dei 100mila kosovari di etnia serba e religione ortodossa, in un Paese di 1,8 milioni di abitanti a grande maggioranza di ceppo albanese e religione musulmana – è iniziata in questi giorni la rimozione delle barricate e dei blocchi stradali eretti tre settimane fa dalla locale popolazione serba, per protesta contro l'arresto ritenuto ingiustificato di alcuni serbi, e contro l’invio al Nord a maggioranza serba di ingenti forze di polizia da parte della dirigenza di Pristina.

A sbloccare la situazione di paralisi nei trasporti e nelle comunicazioni, in una atmosfera di alta tensione interetnica, è stato un incontro che il presidente serbo Aleksandar Vucic ha avuto con i rappresentanti dei serbi del Kosovo. Vucic è intervenuto in prima persona per evitare una escalation incontrollata della tensione con conseguenze imprevedibili. La premier serba Ana Brnabci aveva parlato nei giorni scorsi di situazione sull’orlo di un nuovo conflitto armato nei Balcani.

Per contribuire ad abbassare la tensione, l’altro giorno era stato rilasciato Dejan Pantic, il primo serbo a essere arrestato il 10 dicembre scorso, accusato di avere aggredito un agente della polizia kosovara, che è stato posto sotto sorveglianza domiciliare e potrà difendersi a piede libero. La prima barricata a essere rimossa è stata quella eretta al valico di frontiera più importante tra Kosovo e Serbia. 

L’intesa raggiunta si basa sulle garanzie date da Ue e Usa su alcuni punti fondamentali e di grande rilevanza per la popolazione serba del Kosovo: Ue e Usa garantiscono tra l’altro che non ci saranno altri arresti di serbi, compresi quelli coinvolti nelle proteste con blocchi stradali e barricate. Non vi potrà essere alcuna lista di serbi da arrestare, anche se i serbi non credono fino in fondo che ciò non avverrà e non sono certi che le garanzie internazionali verranno rispettate. Ma per il momento questo sembra bastare per stemperare la tensione in una terra da secoli tormentata per le divisioni e le lotte tra le etnie serba e albanese.

L’alto rappresentante della politica estera Ue, Josep Borrell, ha quindi sottolineato su Twitter: “la diplomazia ha prevalso nella riduzione delle tensioni nel Nord del Kosovo. La violenza non può mai essere una soluzione. Accogliamo con favore la leadership responsabile del Presidente Vučić e del Primo Ministro Kurti. Grande lavoro di squadra di Ue, Usa e Nato Kfor. Grazie a tutti. Ora abbiamo bisogno di progressi urgenti nel dialogo”.

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