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Rappresentazione visiva dell'articolo: Grande successo per il nuovo bond retail di ENI

Grande successo per il nuovo bond retail di ENI

Adriano Loponte

04 febbraio 2023

Il collocamento del nuovo Bond Eni rivolto agli investitori  Retail si è concluso con due settimane di anticipo rispetto ai tempi fissati (nel Prospetto informativo). Il successo dell’obbligazione è stato tale che la domanda ha superato l’importo massimo fissato dall’emittente già al secondo giorno di offerta, venerdì 20 gennaio, quando si erano già prenotati per la sottoscrizione 309mila investitori privati, per un importo complessivo di 10,2 miliardi di euro. 

L’importo offerto era stato di un miliardo, ma con la possibilità di un raddoppio a 2 miliardi nel caso di ordini in eccesso. Ed è avvenuto proprio questo. Il Bond Eni è stato quindi emesso per 2 miliardi di euro: sul mercato adesso arriveranno 2 milioni di titoli dal valore cadauno di mille euro (taglio minimo). 

Il Bond Eni scade in data 10 febbraio 2028, per cui presenta una durata iniziale di 5 anni, e staccherà una cedola annuale lorda del 4,3%. Nell’ultimo anno, la cedola potrà salire al 4,8% nel caso in cui l’emittente non avesse centrato anche solo uno dei due obiettivi di sostenibilità ambientale fissati prima del collocamento: riguardano la capacità di generazione di energia da fonti rinnovabili e il taglio delle emissioni di CO2.

Il rendimento è del 4,3% annuo lordo nel caso in cui entrambi gli obiettivi di sostenibilità ambientale fossero centrati. Sale al 4,39% nel caso in cui anche solo uno dei due non fosse centrato. 

Tutto ciò cosa significa? Con un rendimento del 4,3% annuo lordo, cioè netto del 3,182%, e con un rendimento massimo netto sull’intera durata del 3,282%, alla data della partenza del collocamento il rendimento netto di un Btp di pari durata era del 3,16%, solo 2 centesimi in meno. Quindi, questa offerta Bond di Eni ha fatto un grande clamore, ma niente è regalato (forse è stato solo prezzato male), e con la stessa durata nel tempo ci sono sul mercato altre proposte e soluzioni finanziarie di rendimento pressocché analogo ed equivalente. Il Sole 24 Ore di oggi (1 febbraio) riporta il rendimento netto di un BTP con scadenza 1 febbraio 2028 al 3,31%.

Senza dubbio è stata una bella offerta, ma il fatto che un colosso energetico come Eni per farsi collocare paghi agli intermediari l’1,45% netto, e la tassazione dei titoli Corporate è al 26% rispetto al 12,5% di un titolo di Stato, rende il rendimento di questo collocamento piuttosto limitato e contenuto. 

Risulta rilevante anche questo: alla fine dei conti, questi collocamenti non arrivavano ai privati da molto tempo in Italia, e c’è fame di titoli dove investire la liquidità che resta ferma e infruttifera sui conti correnti.

 

Cosa fare oggi? Chi è riuscito a ad aggiudicarselo sul mercato può pensare di rivenderlo il 1° giorno di quotazione (10 febbraio), perché molto probabilmente la quotazione iniziale sarà intorno a 102.




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