Parte oggi l’offerta al retail del nuovo Btp Italia, con un rendimento reale minimo pari al 2% annuo, al lordo delle imposte. Cui si aggiungerà l'inflazione del periodo. Chi conserverà il titolo fino a scadenza (14 marzo 2028) beneficerà di un premio fedeltà dello 0,8%. Il lotto minimo è, come di consueto, pari a 2mila euro.
È la diciannovesima edizione del titolo di Stato legato all’inflazione del nostro Paese, e il collocamento termina giovedì 9 marzo (giornata riservata agli investitori istituzionali): come di consueto, la cedola definitiva sarà comunicata all’apertura della quarta giornata di emissione e potrà essere confermata o rivista al rialzo.
Questa nuova emissione del Tesoro “difficilmente riuscirà a scatenare una ressa di acquirenti se non verrà ritoccata all'insù nella mattinata di giovedì”, rileva un articolo di Milano Finanza: “la ragione è che i tradizionali Btp a tasso fisso con scadenza simile presentano rendimenti del tutto competitivi. Considerando l'inflazione implicita nei rendimenti dei Btp Italia già quotati, che è quindi frutto delle aspettative di mercato, lo yield annuo a scadenza che è possibile ottenere dalla nuova emissione si ferma infatti al 5,87% al lordo d'imposta” (tenendo anche conto del premio finale per chi lo detiene fino alla sua naturale scadenza), che si confronta con il 4% dei Btp quinquennali. “La differenza è ben poca cosa”, fa notare Milano Finanza: “considerando che sarebbe sufficiente una sovrastima dell'inflazione 2027-2028 da parte del mercato per annullarne del tutto il vantaggio”.
In ogni caso, rimane sicuramente un buon porto franco per chi desidera avere una copertura certa rispetto all'inflazione, che si sta dimostrando di difficile previsione perfino per le banche centrali.
Ad attirare sarà soprattutto la rivalutazione semestrale del capitale per effetto dell’inflazione. Una strada per consentire ai piccoli risparmiatori di mettersi al riparo dal caro vita. A febbraio l’indice Istat ha segnato il +9,2%, rispetto al +10% di gennaio. Un livello che erode i soldi messi da parte e si può arginare con le scelte di investimento più adatte.
Ogni 6 mesi il Btp Italia riconosce al suo detentore il recupero della perdita del potere di acquisto realizzatasi in quel periodo, attraverso il pagamento della rivalutazione semestrale del capitale sottoscritto. Inoltre, le cedole, anch’esse pagate semestralmente, garantiscono un rendimento minimo costante in termini reali. L’ammontare di ciascuna cedola è calcolato moltiplicando la metà del tasso di interesse reale cedolare annuale fisso, stabilito all’emissione, per il capitale sottoscritto rivalutato sulla base dell’inflazione verificatasi su base semestrale.
L’emissione Btp di novembre scorso aveva raccolto quasi 12 miliardi di euro dopo i 9,45 miliardi a giugno con un titolo in scadenza al 2030. Gli operatori si aspettano che la raccolta del nuovo Btp Italia arrivi attorno ai 10 miliardi di euro. “Per i meno convinti”, rimarca Milano Finanza, “il suggerimento è di considerare in alternativa i Bot, il cui rendimento è destinato ad alzarsi ancora sensibilmente nei prossimi mesi grazie ai nuovi rincari al costo del denaro che saranno varati dalla Bce in occasione del meeting di marzo e della successiva riunione di maggio”.
