Nel 2022 i nati sono scesi, per la prima volta dall’unità d’Italia, cioè dal 1861, sotto la soglia delle 400mila unità, attestandosi a 393mila. Dal 2008, ultimo anno in cui si registrò un aumento delle nascite, il calo è di 184mila nati, di cui 27mila dal 2019 in avanti.
La natalità in Italia è al minimo storico, e la mortalità, superato il picco pandemico, resta ancora alta: meno di 7 neonati e più di 12 decessi per mille abitanti, in media in un anno. È quanto emerge dagli indicatori demografici dell’Istat relativi al 2022, una situazione e una tendenza riprese da molti organi d’informazione in questi giorni.
Questa diminuzione della natalità, come riporta IlSole24Ore, “è dovuta solo in parte alla spontanea o indotta rinuncia ad avere figli da parte delle coppie. In realtà, tra le cause pesano molto sia il calo dimensionale quanto il progressivo invecchiamento della popolazione femminile nelle età convenzionalmente considerate riproduttive (dai 15 ai 49 anni)”.
L’altra faccia della medaglia dell’inverno demografico che l’Italia sta vivendo è la crescita costante della popolazione anziana, anche over 100. Ecco altri numeri del quadro demografico nazionale: nonostante l’alto numero di decessi avvenuto in questi ultimi tre anni, oltre 2 milioni e 150mila, di cui il 90% riguardante persone con più di 65 anni, il processo di invecchiamento della popolazione è proseguito, portando l’età media della popolazione da 45,7 anni a 46,4 anni tra l’inizio del 2020 e l’inizio del 2023. Dunque, in questo periodo la popolazione residente è mediamente invecchiata almeno di ulteriori otto mesi. La popolazione ultrasessantacinquenne, che nell’insieme raccoglie 14 milioni 177mila individui a inizio 2023, costituisce il 24% della popolazione totale contro il 23,8% dell’anno precedente.
In 20 anni è anche triplicato il numero degli ultracentenari, che al primo gennaio del 2023 sono 22mila. La speranza di vita alla nascita nel nostro Paese è in media di 82,6 anni, ed è in crescita per gli uomini mentre è stabile per le donne. Per gli uomini è stimata in 80 anni e mezzo, per le donne in 84 anni e mezzo. Meno nati in Italia, dunque, e più anziani. Ma anche meno residenti. Secondo gli indicatori demografici dell’Istat la popolazione residente in Italia al primo gennaio 2023 è di 58 milioni e 851mila unità, 179mila in meno sull'anno precedente, per una riduzione pari al 3 per cento.
Numeri e tendenze che hanno colpito anche l’imprenditore e innovatore americano Elon Musk, che su Twitter ha scritto: “L’Italia sta scomparendo”, rispondendo a un messaggio di un utente che aveva ricordato il calo di nascite in Italia. Già lo scorso anno, rispondendo sempre allo stesso utente, Musk aveva spiegato in un altro tweet come “il collasso della popolazione è la maggiore minaccia alla civilizzazione”.
Tutto ciò “è una brutta notizia, e non bisogna assuefarsi a dati di questo tipo come se fossero inevitabili”, rimarca anche Il Foglio: “la denatalità è un processo che purtroppo è destinato ad autoalimentarsi, ma proprio per questo la politica deve invece rendersi conto dell’urgenza di contrastarla con misure strutturali”.
