I conti deposito stanno diventando una delle migliori soluzioni per permettere ai risparmiatori di difendersi (parzialmente) dall’inflazione, essendo una soluzione sicura e particolarmente conveniente per far fruttare la propria liquidità. E stanno anche diventando sempre più convenienti per i risparmiatori.
In Italia sono diversi gli istituti finanziari che hanno provveduto ad aggiornare le proprie offerte e hanno proposto alla propria clientela delle condizioni più vantaggiose. Un’indagine dell’osservatorio di SOSTariffe.it e ConfrontaConti.it ha messo in evidenza che, nel corso del 2023, la convenienza di questo investimento è cresciuta ed è arrivato a garantire un guadagno netto superiore (fino al 372% in più) rispetto al 2022. “Oggi come oggi, il conto deposito è diventato più accessibile, grazie anche alla riduzione dell’importo minimo richiesto”, rileva Wall Street Italia, “ed è, soprattutto, più flessibile, grazie all’aumento dei conti non vincolati o con deposito svincolabile”.
Quali sono i tassi di interesse dei conti deposito? Per un deposito di breve durata – fino a sei mesi – è possibile usufruire di un tasso d’interesse del 2,15%, in crescita di 1,53 punti rispetto al 2022. Il rendimento cresce all’aumentare della durata dell’investimento. Nel caso di un deposito vincolato per 18 mesi, infatti, è possibile beneficiare di un tasso lordo annuo medio pari a 2,52% (in crescita di 1,7 punti rispetto allo scorso anno). L’aumento dei tassi si traduce in un incremento del guadagno netto, in crescita di una percentuale compresa tra il 199% e il 261%, in base alla durata del deposito. Con punte massime che vanno anche oltre.
E dall’altra parte dell’oceano, negli States, il colosso tecnologico Apple cosa fa? Ha fiutato lo sviluppo di questa nuova opportunità e ha deciso di sfidare le banche con il lancio, in collaborazione con Goldman Sachs, di un conto di deposito, chiamato Apple Savings.
Si tratta di fatto di uno strumento, per ora disponibile soltanto negli Usa e per clienti residenti in territorio americano, molto simile a un conto corrente, ma pensato più per il risparmio del denaro che non per il suo uso quotidiano: un conto deposito ad alta resa e un rendimento annuo del 4,15%. Disponibile insieme alla Apple Card, la carta di credito della big tech di Cupertino, il conto non richiede un deposito minimo ed è protetto dal Federal Deposit Insurance Corporation (FDIC), lo stesso ente che è stato protagonista del salvataggio dei depositi di SVB (Silicon valley bank).
Il saldo massimo del conto è di 250mila dollari. Il denaro non può essere speso direttamente dal conto Apple (che è appunto un conto di risparmio), ma deve essere prima trasferito a un conto corrente effettivo o ad Apple Cash. Il tasso del 4,15% risulta superiore a quello di un conto di risparmio standard e ai principali competitor, Ally Bank e Marcus (il conto proprietario di Goldman), che offrono tassi al 3,75% e 3,9%.
Secondo gli analisti, il mix di tasso favorevole e notorietà del marchio Apple potrebbero rivelarsi una combinazione esplosiva nell’attrazione di nuova clientela bancaria, tanto più che il fallimento di SVB e Signature Bank ha eroso la fiducia negli istituti tradizionali. Come riportato dal Financial Times, i gruppi finanziari statunitensi Charles Schwab, State Street e M&T hanno subito un deflusso dai depositi pari a 60 miliardi di dollari nel primo trimestre dell’anno, con i clienti che dapprima si sono allontanati per cercare rendimenti più elevati e poi, dopo il crollo di SVB e Signature Bank, hanno dato avvia a una fuga di liquidità dai depositi dettata dal panico e dall’emotività.
