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Rappresentazione visiva dell'articolo: Dal fisco alle pensioni, imprese e canone Rai, le misure della Manovra 2024

Dal fisco alle pensioni, imprese e canone Rai, le misure della Manovra 2024

Adriano Loponte

21 ottobre 2023

La nuova Manovra, o Legge di Bilancio, e il decreto legislativo di riforma fiscale stanziano complessivamente circa 28 miliardi di euro per il 2024. Sono le rilevanti misure finanziarie (e politiche) varate dal Governo in vista del prossimo anno. Ecco cosa prevedono, punto per punto.

FISCO. Circa dieci miliardi sono destinati al rinnovo nel 2024 del taglio del cuneo fiscale-contributivo (7% per i redditi fino a 25mila euro, 6% per i redditi fino a 35mila euro). Altri 4,3 miliardi finanziano la riforma delle aliquote Irpef con l’accorpamento delle prime due fasce al 23% per tutti i redditi fino a 28mila euro l’anno. I due interventi rafforzano le buste paga dei lavoratori dipendenti fino 1.298 euro annui. La soglia di No tax area si amplia fino a 8.500 euro equiparando dipendenti e pensionati. Novità per le partite Iva fino a 170mila euro: non pagheranno più l’acconto di novembre. C'è anche un taglio del canone Rai: le rate in bolletta scendono da 20 euro a 15 per un totale che passa da 90 a 70 euro l’anno.

LAVORO. Confermata la detassazione dei premi produttività al 5% e la soglia fino a 2mila euro dei Fringe benefit per i lavoratori con figli a carico, fino a mille euro per tutti gli altri (si potranno utilizzare anche per pagamenti di affitto e mutuo prima casa). Previsti anche per il 2024 incentivi per le assunzioni di donne disoccupate, confermati i beneficiari dell’assegno di inclusione e i giovani. Arriva anche la detassazione per i lavoratori del settore del turismo notturno e festivo.

IMPRESE. Per quelle che ritornano a investire in Italia sarà riconosciuto uno sconto del 50% delle imposte sui redditi per 5 anni. Per favorire l’occupazione arriva una maxi-deduzione in presenza di nuove assunzioni (circa 1,3 miliardi). Rinviata fino al primo luglio 2024 l’entrata in vigore della Plastic e Sugar tax. Sarà poi previsto un credito di imposta (1,8 miliardi) per chi acquisisce beni strumentali destinati a strutture produttive nel Mezzogiorno, ai quali si aggiungono le risorse per la nuova Sabatini e contratti di sviluppo (300 milioni). Dal primo gennaio 2024 entra in vigore la Global minimum tax al 15% per i gruppi multinazionali con fatturato annuo superiore a 750 milioni di euro.

 

FAMIGLIE E BONUS NATALITÁ. Un miliardo di euro viene destinato a favore delle famiglie numerose e per alzare il tasso di natalità. Viene rafforzato il bonus asili nido e per sostenere le mamme lavoratrici lo Stato pagherà l’intera quota dei contributi a loro carico: per un anno se hanno due figli (fino all'età di 10 anni del più piccolo) e permanente per quelle che hanno 3 figli (fino ai 18 anni dell'ultimo). Confermata la carta ‘Dedicata a te’ (600 milioni di euro), integrato lo stanziamento dei mutui prima casa (380 milioni di euro) e si rifinanzia per il primo trimestre 2024 il contributo straordinario per il caro energia e il bonus sociale elettricità (200 milioni di euro).

PENSIONI. Ape e Opzione donna confluiscono in uno strumento unico di accompagnamento alla pensione, con una stretta generale su quelle anticipate. Al posto di Quota 103 arriva Quota 104 con alcune specifiche per valorizzare chi vuole rimanere al lavoro (come Bonus Maroni). Per le pensioni interamente nel sistema contributivo salta il vincolo che costringe chi vuole uscire a raggiungere una pensione di 1,5 volte quella minima. È prevista poi la rivalutazione delle pensioni all’inflazione con un recupero pieno per le pensioni fino a quattro volte l’importo minimo e poi fasce con percentuali di rivalutazioni decrescenti.

PONTE SULLO STRETTO. La manovra assicura le risorse necessarie per il Ponte, e diversi investimenti a vantaggio delle Regioni (50 milioni), enti territoriali (per la progettazione 100 milioni) e amministrazioni centrali (circa 27 miliardi nel periodo 2024-2038). Previsti quasi 2 miliardi per finanziare intese con autonomie speciali, riequilibrio strutturale dei Comuni che hanno sottoscritto ripiani per i disavanzi e contrastare lo spopolamento.

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